Le scarpe nell’arte: rappresentazioni di un accessorio iconico – 2 parte

Nella prima parte di questo articolo dedicato alla rappresentazione delle calzature nell’arte abbiamo visto come, dall’impero romano all’arte barocca, le scarpe ci abbiano raccontato, attraverso i dipinti, le mode e degli stili dell’epoca. Continuiamo questo curioso viaggio passando all’arte moderna e contemporanea.

Le calzature nell’arte moderna

L’anno che in genere si considera come il punto d’inizio dell’arte moderna è il 1863, ovvero l’anno in cui Manet esibì il suo dipinto “Colazione sull’erba a Parigi”. I più grandi esponenti dell’arte moderna ci raccontano un’evoluzione continua della moda, cominciando da Degas e dal suo celebre dipinto “L’assenzio” che raffigura una donna che indossa delle scarpe col tacco a punta quadra ornate da voluminosi lacci bianchi. Celebre anche il quadro “La lezione di danza” dove si può vedere che le protagoniste indossano le celebri calzature oggi conosciute come ballerine.

Nel XIX secolo i nobili continuano a indossare pantofole con tomaia e suola sottili chiamate Pantofles à la poulaine, dalla punta rialzata e dalla tomaia rossa, e le Nonchalantes con la tomaia ricamata. I contadini per il lavoro usavano gli zoccoli o gli stivali.

“Un paio di scarpe” è un celebre dipinto a olio su tela del 1886 ad opera di Vincent van Gogh che rappresenta delle calzature indossate da una contadina.

 

Le Mary Jane, le classiche calzature da bambini basse, con la punta arrotondata e cinturino trasversale sul collo del piede, hanno origine in epoca Tudor ma diventano di gran moda all’inizio del 1900. Fu un fumetto di Buster Brown a consacrarle: indossate dalla protagonista Mary Jane ne ereditarono il nome e divennero un modello prettamente femminile.

Le calzature nell’arte contemporanea

Negli anni ’50 Andy Warhol , uno dei più grandi esponenti dell’arte contemporanea, realizzò tre raccolte di serigrafie con soggetto la scarpa, queste sono: Golden Shoes, À la Recherche du Shoe Perdu e Diamond Dust Shoes.

Veniamo poi ai giorni nostri con “Le zapatos rojos” di Elina Chauvet, celebre installazione con scarpe rosse, presto diventate in Italia ed in tutto il mondo simbolo della protesta contro le violenza sulle donne e infine alla moda dei Shoefiti, termine che si riferisce alla pratica di legare tra loro i lacci di due scarpe e di scagliare in aria in modo da farle restare appese ai cavi delle linee elettriche o telefoniche.

 

 

 

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